AGGIORNAMENTO di Sabato 27 giugno 2020
CIRCA L’USO DEI GUANTI DA PARTE DEL SACERDOTE DURANTE LA DISTRIBUZIONE DELLA SANTA COMUNIONE
Celebrazioni liturgiche: la risposta del Ministero dell’Interno a due quesiti della CEI (26 GIUGNO 2020)
Con nota del 17 giugno u.s. dell’E.V. sono state rappresentate una serie di questioni relative al possibile superamento di alcune delle disposizioni contenute nel Protocollo in oggetto.
In parti
colare, sono state avanzate le richieste in ordine al “derogare all’obbligo dei guanti al momento della distribuzione della Comunione” ed alla “obbligatorietà della mascherina, riguardo alla celebrazione dei matrimoni” per gli sposi.
A seguito della richiesta pervenuta da parte della E.V., questo Dipartimento ha quindi sottoposto all’attenzione del CTS i quesiti sopra citati.
Nella riunione del 23 giugno u.s., il Comitato ha preso in esame la questione e nello stralcio del verbale n. 91, che ad ogni buon fine si allega, viene rappresentato quanto segue:
“Anch
Quanto alla ulteriore questione posta da codesta Conferenza episcopale, “in relazione al quesito concernente l’obbligatorietà dell’uso dei dispositivi di protezione delle vie aeree da parte degli sposi durante le ‘celebrazioni dei matrimoni, il CTS osserva che, non potendo certamente essere considerati estranei tra loro, i coniugi possano evitare di indossare le mascherine, con l’accortezza che l’officiante mantenga l’uso del dispositivo di protezione delle vie respiratorie e rispetti il distanziamento fisico di almeno i metro. Il CTS ritiene che tale raccomandazione possa estendersi anche alla celebrazione del matrimonio secondo il rito civile o secondo le liturgie delle altre confessioni religiose”.e sulla base degli attuali indici epidemiologici, il CTS raccomanda che l’officiante, al termine della fase relativa alla consacrazione delle ostie, dopo aver partecipato l’Eucarestia ma prima della distribuzione delle ostie consacrate ai fedeli, proceda ad una scrupolosa detersione delle proprie mani con soluzioni idroalcoliche. Il CTS raccomanda altresì che, in assenza di dispositivi di distribuzione, le ostie dovranno essere depositate nelle mani dei fedeli evitando qualsiasi contatto tra le mani dell’officiante e le mani dei fedeli medesimi. In caso di contatto, dovrà essere ripetuta la procedura di detersione delle mani dell’officiante prima di riprendere la distribuzione della Comunione. Il CTS ritiene auspicabile che la medesima procedura di detersione delle mani venga osservata anche dai fedeli prima di ricevere l’ostia consacrata. Rimane la raccomandazione di evitare la distribuzione delle ostie consacrate portate dall’officiante direttamente alla bocca dei fedeli”.
Di tanto, si trasmette all’E.V. perché siano scrupolosamente osservate le prescrizioni sopra riportate.
AGGIORNAMENTO di Giovedì 14 maggio 2020
Come anticipato alcuni giorni fa siamo ormai prossima alla ripresa della celebrazioni delle Sante Messe con il popolo (per rileggere le indicazioni del Governo e della C.E.I. scorrere la pagina verso il fondo ).
Oltre le regole generali – che trovate indicate in questa pagina – vorrei illustrarvi scelte logistico/informative per i luoghi di culto delle nostre parrocchie.
Tutti i locali, come già detto, sono stati sanificati e avranno un pulizia giornaliera al termine delle celebrazioni liturgiche.
Predisponendo i posti a sedere in modo da rispettare la distanza minima di sicurezza di 1,2 m (deve essere di almeno di un metro) laterale e frontale, la capienza dei nostri luoghi di culto è la seguente:
- chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista: 54 posti
- chiesa parrocchiale dei Santi Angeli Custodi: 52 posti
- chiesa parrocchiale di San Gerolamo: 32 posti sulle panche e 20 sedie (tot. 52 posti)
- chiesa del Sacro Cuore e San Giovanni Bosco: 116 posti (massimo 120)
- cappella di Quarto Alto: 30 posti
All’ingresso di ogni chiesa verrà esposto questo cartello che vi prego di leggere fin da ora:
L’accesso alle chiese per le celebrazioni liturgiche sarà regolamentato da dei volontari provvisti di mascherina, guanti e pettorina rossa che si dovranno assicurarsi che TUTTI abbiano la mascherina per tutto il tempo della permanenza in chiesa.
I volontari vigileranno anche perchè non si creino assembramenti ne in entrata ne in uscita dalla chiesa e, per questo, accompagneranno le persone al loro posto in chiesa e regolamenteranno i movimenti per ricevere la Santa Comunione e la fine della Messa.
I posti saranno indicati in questo modo:
Ci si potrà sedere solo in corrispondenza dell’indicatore verde e ci si dovrà sistemare a partire dalle prime file (a scendere). Sono state lasciate soltanto le panche sulle quale ci si potrà sedere solo nei posti esterni (in pratica su ogni panca ci possono stare solo 2 persone, lasciando liberi i posti interni).
I volontari (e se necessario il Sacerdote celebrante), soprattutto nelle prime settimane, potranno far presente ai fedeli le norme di comportamento anche durante la celebrazione.
Le altre norme le trovate più sotto.
LE SANTE MESSE RIPRENDERANNO LUNEDI’ 18 MAGGIO CON GLI STESSI ORARI E SARANNO CELEBRATE NELLE VARIE CHIESE SECONDO LA PROGRAMMAZIONE FERIALE E FESTIVA PRECEDENTE ALL’EMERGENZA SANITARIA.
L’eventuale aumento di Messe o il trasferimento di orario/luoghi verrà comunicato chiaramente in chiesa e tramite questo sito.
Carissimi parrocchiani tutti,
vi chiedo di prendere visione di quanto richiesto dal Governo.
Di seguito propongo uno stralcio di alcune norme. Nei prossimi giorni provvederò, in quanto legale rappresentate delle parrocchie, ad individuare – coadiuvato da tecnici presenti nella nostra comunità – la capienza massima di ogni edificio di culto. Alla luce di questo lavoro verranno date indicazioni chiare in merito alle Sante Messe nelle nostre chiese a livello di orari e luoghi. Fin da ora chiedo a tutti, specialmente agli adulti e ai giovani, di collaborare per essere, all’interno delle nostre parrocchie un esempio e un segno di aiuto.
Ecco alcune Norme di carattere generale:
- per quanto riguarda l’accesso alla chiesa, in questa fase di transizione, resta contingentato e regolato da volontari/collaboratori che favoriranno l’accesso e l’uscita e vigileranno sul numero massimo di presenze consentite;
- durante le celebrazioni le porte rimarranno sempre aperte (possibilmente quella centrale);
- coloro che accedono ai luoghi di culto per le celebrazioni liturgiche sono tenuti ad indossare le mascherine;
- all’ingresso dei luoghi di culto sarà reso disponibile, attraverso i volontari, del liquido igienizzante;
- i luoghi di culto e i locali annessi saranno igienizzati regolarmente al termine di ogni celebrazione e le acquasantiere continueranno a rimanere vuote;
- saranno tolti e non potranno essere utilizzati nelle chiese ogni tipo di sussidio compresi i libretti/messalini e canzonieri.
Durante la celebrazione della Santa Messa:
- i fedeli saranno disposti in modo da rispettare la distanza minima di sicurezza (che deve essere pari ad almeno di un metro laterale e frontale);
- non potrà essere presente il coro, ma solo l’organista;
- si continuerà ad omettere lo scambio del segno della pace;
- la distribuzione della Santa Comunione avverrà dopo che il sacerdote celebrante (e l’eventuale ministro straordinario) avrà curato l’igiene delle mani e indossato guanti monouso e mascherina. I fedeli assicurino il rispetto della distanza sanitaria.
- Sarà valutata la possibilità – solo se strettamente necessario – di celebrazioni all’aperto.
E’ ribadito il DIVIETO di accedere in chiese a tutti coloro che presentano sintomi influenzali/respiratori, temperatura corporea uguale o superiore a 37,5° o è stato in contatto con persone positive a SARS-CoV-2 nei giorni precedenti.
Si ricorda la dispensa dal precetto festivo per motivi di età e di salute; per le persone anziane e con gravi problemi di salute si cercherà di mantenere – solo in questa fase di transizione – la diretta streaming attraverso i canali social attualmente utilizzati.
Come ho già scritto nei giorni scorsi, conto molto sulla maturità umana e cristiana della nostra comunità e mi auguro che questi primi segnali di ripresa aiutino tutti a manifestare i tanti propositi di bene e responsabilità comune che abbiamo intravisto nella fatica dei mesi scorsi.
don Stefano
È stato firmato giovedì 7 maggio, a Palazzo Chigi, il Protocollo che permetterà la ripresa delle celebrazioni con il popolo.
Il testo giunge a conclusione di un percorso che ha visto la collaborazione tra la Conferenza Episcopale Italiana, il Presidente del Consiglio, il Ministro dell’Interno – nello specifico delle articolazioni, il Prefetto del Dipartimento per le Libertà civili e l’Immigrazione, Michele di Bari, e il Capo di Gabinetto, Alessandro Goracci – e il Comitato Tecnico-Scientifico.
Nel rispetto della normativa sanitaria disposta per il contenimento e la gestione dell’emergenza epidemiologica da SARS-CoV-2, il Protocollo indica alcune misure da ottemperare con cura, concernenti l’accesso ai luoghi di culto in occasione di celebrazioni liturgiche; l’igienizzazione dei luoghi e degli oggetti; le attenzioni da osservare nelle celebrazioni liturgiche e nei sacramenti; la comunicazione da predisporre per i fedeli, nonché alcuni suggerimenti generali.
Nel predisporre il testo si è puntato a tenere unite le esigenze di tutela della salute pubblica con indicazioni accessibili e fruibili da ogni comunità ecclesiale.
Il Protocollo – firmato dal Presidente della CEI, Cardinale Gualtiero Bassetti, dal Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e dal Ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese – entrerà in vigore da lunedì 18 maggio 2020.
“Il Protocollo è frutto di una profonda collaborazione e sinergia fra il Governo, il Comitato Tecnico-Scientifico e la CEI, dove ciascuno ha fatto la propria parte con responsabilità”, ha evidenziato il Cardinale Bassetti, ribadendo l’impegno della Chiesa a contribuire al superamento della crisi in atto.
“Le misure di sicurezza previste nel testo – ha sottolineato il Presidente Conte – esprimono i contenuti e le modalità più idonee per assicurare che la ripresa delle celebrazioni liturgiche con il popolo avvenga nella maniera più sicura. Ringrazio la CEI per il sostegno morale e materiale che sta dando all’intera collettività nazionale in questo momento difficile per il Paese”.
“Fin dall’inizio abbiamo lavorato per giungere a questo Protocollo – ha concluso il Ministro Lamorgese -: il lavoro fatto insieme ha dato un ottimo risultato. Analogo impegno abbiamo assunto anche con le altre Confessioni religiose”.