La CASA dell’ANGELO “Don Aldo Cresta & Anna e Mimmo” per l’accoglienza gratuita delle famiglie con i figli degenti all’Ospedale pediatrico Gaslini
È vero che “il bene si fa in silenzio”, ma è anche bello poter conoscere le origini di questo bene quando nasce dalle vicende personali di chi, avendo vissuto sulla propria pelle delle esperienze faticose, ha poi avvertito la necessità di aiutare quanti sono toccati dalle stesse prove. In quest’ottica nasce il desiderio di far conoscere meglio – un po’ come se fossimo in famiglia, – la nascita (e la rinascita) della Casa di accoglienza “Don Aldo Cresta & Anna e Mimmo” nella Parrocchia dei Santi Angeli Custodi in Genova Quarto.
Proviamo a suddividere questo racconto in tre parti:
- Chi erano Anna e Mimmo?
- Come mai una casa di accoglienza nella parrocchia dei Santi Angeli Custodi di Quarto?
- Che cos’è e come funziona la nuova Fondazione “Anna e Mimmo per la Casa dell’Angelo”?
Anna e Mimmo
Ecco la testimonianza di Silvana, mamma di Anna e sposa di Mimmo:
«Anna era una bambina bellissima, felicissima di vivere, buona fino all’esagerazione, limpida, schietta, generosa. Adorava noi genitori, soprattutto il suo “papi” con cui ogni occasione era buona per giocare e combinare marachelle, come guidare la 126 di nascosto. Anna era “musica” e ballava continuamente, un po’ come se il suo corpo seguisse un ritmo costante. Questo le ha causato anche sofferenza perché, spesso incompresa, soprattutto a scuola, veniva frequentemente sgridata. In quinta elementare, dopo il richiamo delle vaccinazioni, si sono iniziate a verificare cadute improvvise, cali della memoria e, soprattutto, una improvvisa tristezza che ha sostituito la sua costante allegria. L’estate è stata segnata da lenti, ma inesorabili peggioramenti (queste vicende sono state riportate nel libro “La bimba che nacque 3 volte”).
Dopo ripetuti ricoveri al Gaslini, al Galliera e in Sardegna, Anna è tornata a casa in coma profondo, abbandonata al suo destino perchè “…tanto doveva morire”. Rientrati a Genova Anna è stata totalmente affidata alle mie mani: non sapevo niente di cateteri, di alimentazione, di aspirazione, ma, per amore, ho imparato!
Sentendo parlare di un medico in Belgio, precisamente nella località di Kootryk, Mimmo e io, senza pensarci due volte, abbiamo affittato un camper e, con Anna in coma e con tutte le apparecchiature, siamo partiti. Già dopo la prima seduta Anna riprese a respirare senza ossigeno: lentamente questo dottore riportò in vita nostra figlia che riprese a mangiare, bere, ridere, piangere, guardare la TV e fare i capriccetti.
Eravamo sempre in partenza: un mese a casa e quindici giorni in Belgio. Quando si ammala un figlio si perde il lavoro (io statale sono stata licenziata), le spese si fanno insostenibili e spesso l’unità famigliare rischia di andar in crisi, anche se per noi, invece, è andata sempre più consolidandosi. Da queste esperienze – che non mi vergogno a definire “drammatiche” – posso dire di capire in profondità ciò che provano quei genitori che vivono per curare una grave malattia dei propri figli.
A noi i soldi non bastavano mai, ma grazie a don Valentino che ha fatto per noi molte raccolte in chiesa e con grandi, grandi sacrifici siamo riusciti ad andare avanti per amore di Anna. Conservo ancora indelebili ricordi di gesti di grande generosità. I due più eclatanti: un bambino rinunciò alla festa e ai regali per la prima Comunione e portò la busta ad Anna; una ragazza, alla morte improvvisa di suo padre, non volle fiori e ci donò i soldi raccolti. Questa generosità ci ha permesso di curare Anna, di non scoraggiarci e nutrire grandi speranze vedendo che Anna continuava a migliorare, ma, nei disegni del Buon Dio era scritto diversamente (vedi libro).
Mimmo era l’uomo più buono, più onesto e più altruista che abbia conosciuto. Verso le persone anziane e sole non conosceva limiti per aiutarle. A casa nostra, durante ogni festività, c’era sempre un anziano solo: si commuoveva per la loro solitudine e li aiutava a risolvere i problemi inerenti alla casa. Ma per i bambini malati “si toglieva le braghe”. Consapevole del suo stato di salute e ormai consapevole che stava morendo, iniziò a lasciare in ogni angolo della casa dei piccoli foglietti con dei messaggi “pensa alla casa amica di Milano (simile alla Casa dell’Angelo)” fino al punto di voler stabilire una enorme cifra di denaro da donare per le famiglie dei bambini malati».
Veniamo ora alla seconda domanda e cerchiamo di conoscere meglio la Casa di Accoglienza nella parrocchia dei Santi Angeli Custodi di Quarto.
Nei giorni successivi alla morte di Mimmo, don Matteo Pescetto, sacerdote che ha aiutato Anna e accompagnato sempre la sua famiglia, conoscendo i desideri del defunto, ha indirizzato Silvana da don Stefano Bisio, parroco dal 2019 di alcune parrocchie di Quarto. In una di queste parrocchie, e precisamente in quella dei Santi Angeli Custodi in via Angelo Carrara 82, esisteva già un’esperienza di carità legata all’accoglienza delle mamme “nutrici” durante il periodo di degenza dei bambini presso l’Ospedale Pediatrico “G.Gaslini”. Dopo questo “provvidenziale incontro” si è deciso di iniziare immediatamente dei significativi lavori di ristrutturazione e riorganizzazione dellaCasa di Accoglienza “Don Aldo Cresta”.
Il nome di don Aldo Cresta, primo parroco dei Santi Angeli Custodi, ci riporta agli inizi di questa, forse piccola, ma vivace comunità posta nelle immediate vicinanze dell’Ospedale pediatrico “Giannina Gaslini”. Già dalla sua fondazione canonica si è compreso il dovere di offrire un sostegno spirituale e materiale a coloro che, per motivi di salute dei figli, cercavano un alloggio a Genova.
L’avventura di questo piccolo “punto di accoglienza e di luce” è iniziata con don Giorgio Celli, secondo parroco dei Ss. Angeli Custodi che, nel 1988, diede ospitalità a una famiglia del sud che aveva il bambino ricoverato presso l’ospedale Gaslini e non era in grado di sostenere le spese per alloggiare in albergo; in questa circostanza si mise a disposizione un appartamento della parrocchia e, con l’aiuto di tutta la comunità parrocchiale, si riuscì, piano piano, ad arredarlo, creando sette posti letto, da poter offrire – periodicamente e gratuitamente – alle famiglie che arrivavano a Genova, dall’Italia e dall’estero, per accudire i figli ricoverati. Con il passare del tempo, a questa struttura, si diede il nome di “Casa di Accoglienza don Aldo Cresta” (per tutti Casa dell’Angelo), offrendo non solo un posto per dormire, ma, soprattutto, ascolto e calore umano. Il progetto di accoglienza continuò, in forme e modalità diverse, con il trascorrere degli anni e l’avvicendamento dei vari parroci.
L’apprezzamento dei vari Arcivescovi di Genova e la volontà dei parrocchiani di rendere la Casa di Accoglienza un’opera segno della carità espressa della tre parrocchie, giorno dopo giorno, hanno impreziosito e sempre rimotivato questo servizio.
Il 13 maggio 2021 il Cardinale Angelo Bagnasco, Arcivescovo Emerito di Genova ha inaugurato, insieme al parroco don Stefano Bisio e un gran numero di fedeli, due nuovi appartamenti per l’accoglienza, non più solo per le mamme, ma ora anche per i papà dei piccoli ricoverati del Gaslini. In modo speciale, questi nuovi appartamenti sono stati predisposti a favore dei reparti di cardiochirurgia e di ematoncologia dell’Ospedale pediatrico. Questo nuovo impulso della Casa dell’Angelo, maturato proprio nel tempo della pandemia da Covid-19, è stato reso possibile dalla grande donazione voluta dal caro Mimmo ricordando i tanti momenti difficili vissuti per i numerosi ricoveri di Anna.
Proprio per questo motivo oggi la struttura si presenta, a tutti coloro che vengono a bussare alla porta della parrocchia dei Ss. Angeli Custodi, con il nome di Casa di Accoglienza “Don Aldo Cresta & Anna e Mimmo”.
Nel 2015 si è aggiunto l’immenso lavoro delle signore del “Baule dei Piccoli“.
Ecco alcuni ricordi di questa bella giornata:
La vita della Casa di Accoglienza: chi e come ospitiamo
Le storie da poter raccontare sono davvero tante, ma è bello sapere che Dio le conosce tutte e che sono custodite nel cuore e nella preghiera di tanti parrocchiani presenti nelle nostre comunità.
La storia di infinito amore di Mimmo per Anna è il cuore pulsante di tutto questo nuovo e grande progetto di accoglienza: ora, in qualche modo, sono Anna e Mimmo che accolgono e aiutano, attraverso l’opera dei volontari della Casa dell’Angelo (nessuno infatti è stipendiato), tutte le famiglie che sono costrette a lasciare le loro case per affrontare anche lunghi periodi di degenza dei figli presso l’Ospedale Gaslini.
Può sorgere, però, una domanda legittima: da dove sono arrivati così tanti soldi?
Mimmo aveva una zia ricchissima, proprietaria anche della bellissima casa dove egli abitava con Anna e Silvana. Tutti questi beni, alla morte della zia, sono stati destinati in eredità ad Anna: da questo grande lascito Mimmo ha maturato l’idea di aiutare tutti i genitori che, come lui e Silvana, sono costretti ad affrontare faticose trasferte per poter assistere e curare i propri figli malati. Tutti questi beni sono stati donati e vincolati, fino all’ultimo centesimo, per creare la Fondazione “Anna e Mimmo per la Casa degli Angeli”.
La vendita di panettoni e di colombe sono un modo semplice per invitare tutti a condividere un piccolo atto di generosità durante i periodi di festa e in questo modo permettere alla Casa di Accoglienza di andare avanti nel suo prezioso servizio, silenzioso e gratuito.
Ovviamente è sempre ben accetto l’aiuto di tutti, nelle modalità possibili a ciascuno. Che Dio ci benedica e la beata Vergine Maria, insieme ai Santi Angeli, custodisca il bene di tutti!
Il parroco, don Stefano Bisio
Per coloro che desiderano contribuire economicamente alla vita e al servizio di questa casa di accoglienza è possibile fare un’offerta:
BPR Banca Filiale di Genova, via dei Mille 59R
IBAN: IT89W0538701438000047277471
Intestato a: PARROCCHIA DEI SANTI ANGELI CUSTODI
Per chi desidera invece sostenere il fondo della Fondazione “Anna e Mimmo per la Casa degli Angeli” è ora possibile devolvere il 5xmille a favore della stessa (C.F. 95242990109), oppure contribuire tramite offerte tramite bonifico (IBAN IT37E0358901600010570920588).