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Anno Pastorale 2024/2025 – Giubileo: “Pellegrini di speranza”

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Anno Pastorale 2023/2024 – III del Cammino Sinodale – Fase Sapienziale

La vita degli adulti è intrecciata di incontri ordinari o imprevisti: l’amore, il lavoro, le amicizie, la malattia, le mille cose che accadono nelle giornate, talvolta modificando i nostri programmi. Gli incontri lungo il lago di Galilea ne sono un esempio. Gesù incontra e chiama i discepoli e li invia comunitariamente. Così accade per ogni credente, per l’Associazione e per la Chiesa, che non sono comunità ideali, tanto false quanto illusorie, ma reali, fatte di grandi slanci e cadute, di orgogli e generosità, di supponenza e di umiltà. Riscopriamoci in cammino, capaci di andare sempre incontro alle persone, alle loro storie e alle tante contraddizioni della vita.

Accompagnati dalle tracce del percorso adulti di Azione Cattolica (che, in parte, proponiamo di seguito) riprendiamo con gratitudine tutto il cammino percorso dalla nostra Comunità di Parrocchie e generosamente sintetizzato dall’Azione Cattolica Italiana in un questo breve VIDEO  

Prima Tappa, lunedì 23 ottobre 2023INCONTRO

Le nostre vite si sviluppano attraverso l’incessante scorrere di eventi, incontri ed esperienze che, in maniera più o meno evidente, segnano e arricchiscono il nostro bagaglio umano e spirituale. Molti di essi avvengono nell’ordinarietà dei nostri giorni e apparentemente ci lasciano uguali a come ci hanno trovati. In realtà ogni tappa è un tassello che contribuisce a costruire il senso e la direzione delle nostre esistenze, sebbene molto spesso la loro incidenza resti inconsapevole a noi stessi se non ne facciamo adeguata memoria. Solo così possiamo prendere coscienza di come abbiano costituito un punto di snodo nel nostro cammino di vita, segnando un prima e un dopo.

thumbnail of PRIMA TAPPA_Scheda_partecipanti (1)Simone e Andrea incontrano Gesù mentre sono occupati nelle attività quotidiane, che scandiscono le loro giornate in maniera sempre uguale. Nell’apparente monotona ripetizione di gesti della loro quotidianità (gettare le reti) irrompe una meraviglia: una persona che li chiama e chiede di intrecciare i loro passi ai suoi in un’amorosa appartenenza reciproca. Anche noi, rileggendo con uno sguardo attento gli accadimenti che si susseguono, ci accorgiamo di una presenza che è passata accanto, di uno sguardo che tocca il cuore, di una voce che chiama. L’urgenza di rincorrere il tempo delle nostre vite, organizzate, efficienti, con le agende piene di cose da fare, tuttavia, rischia di monopolizzare la nostra attenzione, distraendoci dal Suo passaggio.

  • Come il Signore si è reso e si rende presente, oggi, nella mia vita?

  • Cosa mi impedisce di riconoscerlo o di accoglierlo nel mio quotidiano?

    Giacomo e Giovanni “riparavano le reti”. Anche noi ci ostiniamo a non gettare mai nulla, e a riparare i pezzi della nostra vita, a restare avvinghiati a cose, persone, situazioni, dinamiche. Occorre fare discernimento per individuare ciò che dobbiamo trattenere e quel che è meglio “lasciare andare” perché superfluo.

  • Esercitiamoci a distinguere nella nostra vita tra cose inutili, superflue, accessorie ed essenziali.

    Gesù chiama i discepoli, li costituisce comunità e li invia. Questo vale anche per noi. La Chiesa non è una comunità ideale, ma reale, con i limiti e le potenzialità delle persone che la costituiscono, fatta di grandi slanci e cadute, di orgogli e generosità, di supponenza e di umiltà. Sempre dovrà pensarsi in cammino e in conversione, affidata alla certezza della misericordia di Dio.

  • Qual è la nostra reazione quando sperimentiamo nella comunità tensioni, contrasti, discussioni?

                                 

Seconda Tappa, lunedì 20 novembre 2023 

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Veglia di Avvento, lunedì 18 dicembre 2023 

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Terza Tappa, lunedì 22 gennaio 2024 

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Giornata di Spiritualità per Adulti San Prospero di Camogli, 23/24 febbraio 2024

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Quarta Tappa, lunedì 26 febbraio 2024 

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Quinta Tappa, lunedì 22 aprile 2024 

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Anno Pastorale 2022/2023 – II del Cammino Sinodale

thumbnail of Labortorio_Comunità_22_23Il primo passo di questo anno pastorale 2022/23 – dopo aver riascoltato insieme quanto emerso ai vari livelli di ascolto comunitario – sarà quello preparare insieme gli strumenti necessari per aprire i vari Cantieri di Betania.

Proprio nel Vangelo di Luca (Lc 14,28-30) troviamo l’indicazione chiara per coinvolgerci, come singoli e come comunità, nel progetto di Dio: impegnarci costantemente in una feconda formazione umana, spirituale ed ecclesiale

«Chi di voi, volendo costruire una torre, non siede prima a calcolare la spesa e a vedere se ha i mezzi per portarla a termine? Per evitare che, se getta le fondamenta e non è in grado di finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, dicendo: «Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro». 

Lc 14, 28-30

Ecco il compito che ci aspetta in questo primo trimestre del nostro anno pastorale: formarci comunitariamente per costruire insieme il progetto di Dio, seguendo con scaltrezza e audacia la Parola di Dio.

«Se il Signore non costruisce la casa, invano vi faticano i costruttori. Se il Signore non custodisce la città, invano veglia il custode. Invano vi alzate di buon mattino, tardi andate a riposare e mangiate pane di sudore: il Signore ne darà ai suoi amici nel sonno».

Salmo 126


Anno Pastorale 2020/2021

In cammino da adulti per rinascere dall’Alto

e assumere un sguardo nuovo per interpretare il tempo che abbiamo vissuto e che quello che stiamo vivendo

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Per permettere a tutti di prendere parte a questo cammino e per lasciare a disposizione di tutti le tracce dei vari incontri, di volta in volta, verranno pubblicati i testi relativi ai temi trattati e i video della serata.

Primo incontro – lunedì 12 ottobre 2020

Guarda il video dell’incontro: Uno sguardo per poter vedere

Ecco la lettera dell’Arcivescovo e la traccia della serata:

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Per comprendere anche questo tempo come un modo per rinnovare il nostro incontro con Dio, comprendere il suo Amore, conoscere noi stessi, riscoprire la verità nel rapporto con gli altri. Un piccolo aiuto per vedere le cose con occhi nuovi e per rinascere dall’Alto:
– alcuni elementi di psicologia relativi al tema dello sguardo, unitamente a qualche stimolo per comprendere la differenza tra intimità ed intimismo e le conseguenze che ne derivano (Paola Neri);
– qualche spunto per una conoscenza dell’interiorità personale a partire dalla nostro modo di “vedere” nei sui vari gradi (biologico, morale e spirituale)…fino al desiderio di vedere Dio per ottenere uno sguardo reale e autentico sulla totalità del vivere (don Stefano Bisio).

 

Secondo incontro – lunedì 16 novembre 2020

Guarda il video dell’incontro: occhi nuovi

Ecco la traccia della serata:

thumbnail of 02_CamminoAdulti_20_21_SilenzioIn questo secondo incontro abbiamo proseguito la riflessione sul tema dello sguardo e abbiamo riconosciuto come questa dimensione sensoriale non permetta soltanto di vedere, ma anche di confrontarci con l’infinito dell’atro. Proprio questa essere di fronte ad un altra persona può diventare un richiamo per vivere il silenzio in modo positivo: stare nel silenzio amplifica la nostra percezione di noi stessi in rapporto a Dio, in rapporto agli altri e di ciò che sta accadendo intorno a noi. Il silenzio, vissuto nella sua forma positiva di relazione, può anche diventare “luogo” di creazione/ricreazione, cioè luogo dove poter far risuonare e ascoltare la Parola di Dio. In questo senso il vero ascolto di noi stessi può avvenire soltanto facendo “tacere noi stessi” per lasciarci invadere dalla presenta dell’Altro e degli altri. Nella vita spirituale il silenzio non è solo un “tempo”, ma un “luogo” dove fare la vera esperienza di affidamento e, in questo modo, raggiungere una reale e sincera conoscenza di se stessi.
Proprio questo sguardo viene rinnovato quando va in certa della bellezza come via alla verità; una bellezza che trova in Cristo la sua pienezza perchè accoglie in sé anche i tratti della fatica e della sofferenza. Nella passione di Cristo si comprende la bellezza nella sua totalità, che non annulla l’ideale antico ma lo supera: «Colui che è la Bellezza stessa si è lasciato colpire in volto, sputare addosso, incoronare di spine Ma proprio in questo Volto così sfigurato appare l’autentica, estrema bellezza: la bellezza dell’amore che arriva “sino alla fine” e che, appunto in questo, si rivela più forte della menzogna e della violenza».

 

Anno Pastorale 2019/2020

Cammino per adulti… ADULTI perché in CAMMINO

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